Rose&Alice (Parte 2)

Alice spalancó gli occhi.
-Scusa per il ritar~ Oh, non mi aspettavo di trovarti così...- Arrossì.

Salì le scale ed entrò in camera. Alice la seguì. La stanza era totalmente in disordine:
letto sfatto, due reggiseni appogiati sopra la sedia della scrivania, una lattina di cocacola con alcuni biccheri sul comodino, un paio di mutandine sul pavimento vicine al letto, tre paia di calze sparse in giro, una matassa di vestiti sulla sedia sotto la finestra e la porta del bagno aperta.

-Siamo tra ragazze, cerca di rilassarti. Ti faccio io una domanda, dai. Abiti molto lontano da qui?-
-Nono, abito con mia madre in un palazzolo vicino al parco. Sono venuta a piedi, dieci minuti di strada da qui.-
-E tuo padre?-
-Se né andato quando ero piccola... Non lo ricordo nemmeno.-
-Cavolo... Mi dispiace.-
-Tranquilla non ne sento più la mancanza.-

-Lasciati andare per una volta, siamo sole. Non sei in pericolo, sono l'unica che può vederti. Piuttosto da domani, se te la senti, perchè non provi ad ascoltare il mio consiglio? Magari pian piano ci riuscirai. É una cosa però che devi sentirti dentro, non forzare il tuo modo di essere.-

-Devo riuscire a superare questo mio blocco, forse con il tuo aiuto posso riuscirci.

Si abbassò lentamente la zip. Il cuore le battè all'impazzata, il petto le si gonfiò e ritrasse velocemente più volte, il respiro si fece affannoso.
Rose la rassicurò con uno sguardo.
Alice si tolse, in modo delicato, la felpa e la poggiò sopra il letto. Rimase in reggiseno. Il respiro si fece sempre più affannoso. Il petto si gonfiò e ritrasse sempre più velocemente. Lo sguardo di Rose fisso sul suo seno.

-Immaginavo fossero grandi, ma non credevo così tanto...-

Si pressarono l'una sopra l'altra.

Si sollevò leggermente e infilò una mano nel mezzo dei corpi.

La porta d'ingresso si aprì.

-Grazie a te, Rose. Finalmente ho qualcuno a cui tengo e per cui vale la pena vivere.-