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Danzano le mani,
come braci ardono
sui tuoi capelli
di seta vermigli.
Incerta fu l’ora
in cui sguardo posi
sui limpidi tuoi bacini
in quel viso affossati,
sì profondi ed oscuri.
L’anima mi turbi,
spogli e derubi;
la tua fiamma
la mia diviene,
la bocca in tua
s’atteggia,
da diabolico volere
in sua reggia rapita.
Suona di fuori
greve campana
ed ombra rimani
adesa ai pensieri:
eri sogno, un sogno
sì dolce, perduto,
ma nell’attimo
intenso vissuto..